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Cardiff Cashmere - rigorosamente Made in Italy

Filati nobili dal più famoso distretto laniero Italiano. Cardiff Cashmere è un produttore di cashmere con sede a Biella, in Italia. L'azienda è a conduzione familiare con oltre 50 anni di esperienza nel settore tessile. Dopo più di tre generazioni nel settore, Cardiff Cashmere vanta un know-how che consente di produrre cashmere di qualità superiore, rigorosamente made in Italy, utilizzando solo il cashmere proveniente dalla Mongolia più pregiato al mondo, noto per il suo pregio e la sua resistenza.

Puro Cashmere della Mongolia

Cardiff Cashmere è un filato prezioso in puro cashmere ideale per creare accessori morbidi e caldi, maglie e cardigan

Cardiff Cashmere

Cos’è il Cashmere? storia, notizie, curiosità

Filati di origine animale: Il Cashmere Di Marina Carla Villa

Il nome cashmere (inglese) o cachemire (francese) deriva dalla provincia indiana del Kashmir, dove per la prima volta gli Europe , grazie alla Compagnia delle Indie, conobbero questo pregiatissimo prodotto. Il cashmere si ottiene dalla lavorazione del pelo della Capra Hircus o Changthangi che vive in natura allo stato brado sugli altipiani tibetani della Mongolia Cinese, Ladakh, Iran e Afghanistan. Nelle stesse zone sono presenti anche allevamenti di capre allo stato semi-brado. Dagli anni ’90 sono sorti anche in Italia alcuni allevamenti di capre Hircus per la produzione di cashmere. La sottile peluria del sottomantello, chiamata duvet, che protegge l’animale dall’elevata escursione termica tra l’inverno assai rigido (fino a -40°) che dura sei mesi e l’estate torrida, è la fibra che dà origine al cashmere. Quando il rigore delle temperature invernali lascia il posto al tepore primaverile avviene la naturale muta del pelo delle Capre Hircus. Se si tratta di animali domestici o semidomestici il fiocco di cashmere viene raccolto tramite la pettinatura a mano del vello con pettini e spazzole. Se invece si tratta di animali che vivono allo stato brado, il cambiamento di temperatura li induce a strofinarsi su asperità del terreno, su arbusti o cespugli per liberarsi del sottomantello, lasciando così ciuffi di duvet che i pastori raccolgono manualmente. Le fibre grezze (fiocco) comunque raccolte vengono divise per colore, quindi ripulite da corpi estranei quali frammenti vegetali, semi o polvere. Questa fibra è ondulata e deve rientrare in parametri di spessore tra gli 11 e i 18 micron e può arrivare fino a 40 mm di lunghezza. Il fiocco viene quindi sottoposto alla degiarratura, che prevede la separazione dei peli grossolani e rigidi del vello esterno, quindi lavato e filato. La media di produzione di cashmere di una capra adulta varia tra i 100 ed i 200 gr. Il maggior produttore di fiocco di cashmere grezzo è la Cina (il cui centro maggiormente noto è la città di DongCheng), seguita da Mongolia ed Afghanistan. E’ invece l’Italia, in particolare la zona del Biellese in Piemonte, il Paese leader per la trasformazione del fiocco in filato. Il cashmere è un filato dalla mano setosa e vellutata, caratterizzato da un alto indice isotermico ed igroscopico. I colori naturali vanno dal bianco al marrone con le sfumature intermedie crema o nocciola, ma anche grigio e talvolta nero. Il cashmere ben si presta ad essere tinto e ad essere mischiato ad altri filati di lana. Naturalmente quanto più alta sarà la percentuale di cashmere tanto più prezioso sarà il filato.

La sigla che si ritrova nell’ etichettatura obbligatoria di identificazione dei prodotti tessili è: WS